COS’È LA POS?
La Personal Outcomes Scale (POS) è l’unica misura degli esiti personali adattata per la lingua e il contesto italiano. È l’unico strumento che permette di allineare le diverse prospettive di vita e le scelte sugli interventi. POS è unica nel suo genere, nei costrutti, nella somministrazione.
È l’unica scala in lingua italiana per la misurazione della QdV in adoelscenti/adulti con disabilità intellettiva basata sul modello di Schalock e Verdugo.
Negli ultimi anni, il costrutto di Qualità della Vita (QdV) ha conseguito un considerevole rilievo nell’ambito della Disabilità Intellettiva (DI) fino a divenire un criterio fondamentale nella pianificazione di interventi individualizzati efficaci e nell’organizzazione di servizi di qualità (per es., Gómez, Verdugo, Arias, Navas e Schalock, 2013; Schalock, Bonham e Verdugo, 2008; van Loon et al., 2013).
Di conseguenza, la ricerca scientifica si è focalizzata sulla predisposizione di validi strumenti di misurazione in grado di cogliere i cambiamenti negli outcomes di QdV promossi dall’erogazione di
specifici supporti. Nel 2008, Robert Schalock e un gruppo di ricercatori olandesi (Jos van Loon, Geert Van Hove e Claudia Claes) hanno sviluppato la Personal Outcomes Scale (POS) per la misurazione, in adulti con DI di otto dimensioni di QdV, secondo le più recenti teorizzazioni del costrutto (per es., Schalock e Verdugo, 2002), ossia Sviluppo Personale, Autodeterminazione, Relazioni Interpersonali, Integrazione Sociale, Diritti, Benessere Emotivo, Benessere Fisico e Benessere Materiale.
Di ciascuna di esse, la POS fornisce due valutazioni, secondo il punto di vista della persona con DI
(autovalutazione) e secondo quello di una terza persona, un caregiver, che conosce in modo approfondito l’individuo con DI (eterovalutazione).
Nel manuale viene presentata la versione Italiana della POS, adattata al contesto italiano e arricchita, per ogni item, di esempi di comportamenti e situazioni, per facilitarne la somministrazione. Il manuale è organizzato in tre capitoli. Il primo fornisce un inquadramento teorico del costrutto di QdV e illustra caratteristiche e usi della POS. Il secondo presenta le regole di
somministrazione della Scala e di attribuzione dei punteggi ai singoli item. Il terzo, infine, illustra gli studi realizzati per l’indagine delle proprietà psicometriche - di attendibilità e validità – della POS versione Italiana.
PER CHI È PENSATO
Persone con disabilità adulte e minori da un’età minima di 16 anni.
CHI LA USA
Possono somministrarla educatori, psicologi, psichiatri/neuropsichiatri, assistenti sociali.
QUALI VANTAGGI APPORTA
- Si ottengono dati di ciò che è disponibile (opportunità)
- Si comprende quali aree e attività di vita sono potenzialmente rafforzabili
- Si confrontano i punti di vista della persona con disabilità e degli altri adulti significativi
- Il servizio che usa la POS riesce a ottimizzare meglio le proprie risorse e il FASAS promosso da Regione Lombardia richiede misure che possono essere fornite dalla POS
COSA VALUTA?
La POS Valuta la qualità di vita secondo il modello Schalock e Verdugo (2010), il più accreditato
nell’ambito della disabilità e validato anche in Italia (Jenaro, Verdugo, Caballo, Balboni, Lachapelle, Obtrebski, e Schalock, 2005). Esso prevede otto dimensioni distinte di QdV: sviluppo personale, autodeterminazione, relazioni interpersonali, integrazione sociale, diritti, benessere emozionale, benessere fisico, benessere materiale. Tecnicamente la POS è una misura degli esiti personali, ossia dei risultati (outcomes) attuali nella vita della persona con disabilità e quindi
degli esiti dei sostegni (ossia qualsiasi tipo di intervento) erogati per il Progetto di vita e il Programma di intervento della persona con disabilità.